Le associazioni ambientaliste: “così torniamo indietro di 10 anni, dall’amministrazione Manfredi ci aspettiamo scelte diverse”.

Il Lungomare di Via Caracciolo resti pedonale. È questo quello che hanno chiesto dieci associazioni ambientaliste, guidate da Legambiente, durante il presidio organizzato in occasione della tappa partenopea della campagna europea Clean Cities Campaign. “Si torna indietro di anni – spiega Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- la decisione di aprire il lungomare alle auto durante la settimana non è una scelta green. Dall’amministrazione Manfredi ci aspettiamo scelte ben diverse, coerenti con quelle che si stanno realizzando nelle più importanti città europee”.

In piazza Vittoria, i rappresentanti di diverse associazioni tra cui Wwf, Fiab Napoli cicloverdi, Gente green, NapoliBike. Molti sono arrivati in bicicletta, tutti chiedono al Comune di fare dietrofront. In occasione del flashmob, Legambiente Campania ha presentato lo “Stress Test Mobilità”, una serie di indicatori dello stato dell’arte di inquinamento atmosferico e risposta politica delle istituzioni per contrastarlo.

Il Cigno verde ha rilevato che le sfide che l’amministrazione Manfredi dovrà affrontare sono tutt’altro che scontate, se si vuole davvero migliorare la qualità dell’aria del capoluogo campano, visto che il PM10 dovrà essere ridotto del 45% entro il 2030, ma soprattutto il PM 2,5 del 69% e gli ossidi d’azoto (NO2) del 69%.

Un lavoro enorme, ma che deve assolutamente essere fatto, anche in funzione anti Covid. E’ da tener presente infatti che l’esposizione ad 1 microgrammo/mc in più di PM2,5 genera un aumento del 5,1% del tasso di casi di Covid19.

“L’inquinamento atmosferico a Napoli – ha detto Mariateresa Imparato – è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, la presenza del porto e l’industria in primis. Proprio per tale complessità è una questione che non può essere affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi, ma va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere, tempistiche ben definite e interventi necessari, in primis sul fronte della mobilità sostenibile. In particolare è urgente intervenire in maniera rapida con misure efficaci affrontando il problema in modo strutturale e con una pianificazione adeguata e incrociando due temi cruciali: quello della mobilità sostenibile e dell’uso dello spazio pubblico e della strada prevedendo interventi ad hoc che, se integrati insieme ad altre misure riguardanti il settore del riscaldamento e dell’agricoltura, potranno portare benefici immediati e duraturi”.