Mercoledì 3 ottobre la plenaria di Strasburgo si è espressa a favore per ridurre del 40% le emissioni di CO2 delle auto e dei veicoli di nuova generazione entro il 2030. T&E: “Buona notizia per clima, occupazione e cittadini”.

Un altro passo verso la transizione ad un’economia green e sostenibile è stato compito dall’Europa. Mercoledì 4 ottobre, Strasburgo ha dato l’ok ad una proposta di legge che prevede una riduzione delle emissioni di CO2 di auto e veicoli del 40% entro il 2030, passando per un target intermedio del 20% al 2025 (l’anno di riferimento è il 2012). La proposta è stata approvata con 389 voti favorevoli, 239 contrari e 41 astensioni, una versione più ambiziosa del progetto di legge per tagliare le emissioni inquinanti dei veicoli leggeri. Il taglio è molto più netto rispetto alla proposta della Commissione europea, che lo fissava al 30%.

Il Parlamento ha poi invitato l’Esecutivo comunitario a presentare, entro la fine del 2019, una proposta per introdurre test delle emissioni di CO2 in condizioni di guida reali, utilizzando un dispositivo portatile come quello recentemente introdotto per la valutazione delle emissioni di NOx. In poche parole, i produttori di auto dovranno fornire i dati su consumi ed emissioni sulla base di test di guida reali, e non più in laboratorio. Il test delle emissioni in guida reale deve essere operativo dal 2023, chiedono i deputati.

A Strasburgo i deputati europei hanno anche innalzato gli obiettivi per le vendite di auto ecologiche con batteria ad idrogeno e 100% elettriche. La loro quota di mercato, quindi, dovrà essere pari al 20% del totale entro il 2025, per poi salire al 35% nel 2030.

I deputati riconoscono che una transizione socialmente accettabile e giusta verso una mobilità a emissioni zero richiede cambiamenti in tutta la catena del settore automobilistico, con possibili impatti sociali negativi. L’UE dovrebbe pertanto promuovere lo sviluppo delle competenze e la ridistribuzione dei lavoratori del settore, in particolare nelle regioni e nelle comunità più colpite dalla transizione, attraverso strumenti di finanziamento dell’Unione più forti. I deputati chiedono inoltre di sostenere la produzione europea di batterie.

I ministri dell’Ambiente dell’UE si riuniranno il prossimo 9 ottobre per concordare una linea comune. I negoziati con i deputati al Parlamento per un accordo in prima lettura inizieranno quindi il 10 ottobre. Seguiranno negoziati interistituzionali e un accordo finale è previsto per l’inizio del 2019, garantendo che la legge sia confermata prima delle prossime elezioni europee.

Julia Poliscanova, responsabile dei veicoli puliti di T&E, il network internazionale che chiede il passaggio a una mobilità sostenibile (di cui fa parte anche Kyoto Club) ha dichiarato: “Nonostante gli sforzi delle lobby dell’industria petrolifera e automobilistica, il Parlamento europeo ha votato in modo decisivo per costringere le case automobilistiche a rendere i mezzi più puliti e vendere più veicoli elettrici e di idrogeno. Questo voto è una buona notizia per il clima, per l’occupazione in Europa e per i milioni di europei che inizieranno a godere dell’aria pulita nelle loro città”.

“Una netta maggioranza dei governi dell’UE – aggiunge Poliscanova – sostiene la decisione del Parlamento di accelerare la transizione verso la mobilità pulita ed elettrica. Solo Germania, Ungheria, Romania e Bulgaria si oppongono a target più ambiziosi. Non dovremmo permettere alla Germania di tenere in scacco un intero continente per riscattare la sua fallimentare strategia diesel. I ministri dovrebbero approvare la decisione del Parlamento martedì prossimo. “