Presentazione della proposta di FIAB Campania.
Il 6 Giugno 2017 si terrà presso il Palazzo delle Arti di Napoli l’evento sulla mobilità ciclistica, supportato da FIAB, WWF e Legambiente.
(Photo Credit: FIAB)
Presentazione della proposta di FIAB Campania.
Il 6 Giugno 2017 si terrà presso il Palazzo delle Arti di Napoli l’evento sulla mobilità ciclistica, supportato da FIAB, WWF e Legambiente.
(Photo Credit: FIAB)
Ciclismo Uisp, ASD Ciclistica Bitone, Soc. Ciclistica Ravonese e ASD Ciclista Urbano presentano una 8 giorni di iniziative dedicate alle due ruote.
Mercoledi 17 maggio, alle 13, nella sala stampa Luca Savonuzzi a Palazzo D’Accursio, si terrà la conferenza stampa di presentazione di “BoBike Festival”, la settimana della bici che si terrà dal 21 al 28 maggio 2017.
Informazioni e programma dell’evento.
(Photo Credit: BolognadaVivere.com )
Dopo 7 mesi di sperimentazione della piattaforma per il carpooling urbano di Moobit, “da oggi un’opzione di mobilità in più per i romani”.
Dopo 7 mesi di sperimentazione la piattaforma per il carpooling urbano di Moovit entra a regime a Roma e coinvolge aziende e università. Per l’81% dei romani che lo hanno provato, Moovit Carpool rappresenta una reale alternativa di spostamento sistematico all’interno della città.
Da oggi il carpooling è un’opzione in più per muoversi dentro Roma, alternativa e complementare ai servizi di trasporto pubblico, autobus, taxi e metropolitana. Lanciato nella capitale il 19 settembre 2016 il Carpooling di Moovit, prima app al mondo per gli utenti di mezzi di trasporto pubblico, entra a regime. Il servizio di condivisione dell’auto che mette in contatto conducenti e passeggeri da oggi esce dalla fase pilota e diventa attivo in tutta la città e sull’intero territorio della regione. I romani che si muovono dentro la città, dall’hinterland verso Roma (e che la sera effettuano il percorso inverso) hanno un’opzione in più oltre ai mezzi del trasporto pubblico: l’auto privata ma condivisa. Attraverso una nuova app per smartphone targata Moovit (applicazione numero uno al mondo tra gli utenti di trasporto pubblico con 55 milioni di utilizzatori in oltre 1200 città in 75 Paesi), si potranno pianificare spostamenti, condividendo l’auto privata di chi la metterà a disposizione, risparmiando così tempo, denaro e aiutando la città a ridurre il traffico.
Samuel Sed Piazza, country manager di Moovit Italia: “Il carpooling urbano è ormai una realtà a Roma. In questi sette mesi di test abbiamo verificato come non solo il servizio funzioni realmente, consentendo una partecipazione alle spese di viaggio interessante per qualsiasi portafoglio, ma anche la grande propensione dei romani a farne uso parallelamente all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Questa piattaforma si prefigge un obiettivo ambizioso: ridurre il numero di auto private in circolazione, consentendo lo snellimento del traffico, la riduzione dello smog e una circolazione più veloce ed efficace dei mezzi di trasporto pubblico. A Roma gli autobus fanno fatica a passare puntuali perché le strade sono ancora piene di auto. Noi proponiamo ai cittadini: usate l’automobile, ma fatelo in gruppi di 3/4 persone, ne guadagnerete voi e la città intera. Sono felice di poter presentare oggi i risultati di questa sperimentazione e l’avvio di una nuova, importante fase di ammodernamento della nostra città. Un grazie particolare va a “Roma, servizi per la mobilità” che in questi mesi ci ha seguito e supportando, dimostrando di credere per prima a questa idea”.
Cos’è e come funziona Moovit Carpool Roma: Il sistema si avvale di due diverse applicazioni: l’app per i conducenti “Moovit Carpooling”, disponibile per Android e iOS, e la app dei passeggeri classica Moovit Una volta scaricata la nuova app Moovit Carpooling ed effettuata la registrazione (è indispensabile aderire ad alla piattaforma), gli automobilisti possono cominciare a offrire passaggi. Gli utenti Moovit, che in quel momento cercano una soluzione di viaggio per la medesima tratta, vedranno tra i percorsi suggeriti l’opzione Carpooling, oltre alle consuete opzioni che prevedono i mezzi pubblici. Una volta richiesto il passaggio in auto, la app invia la richiesta all’automobilista. Sia il passeggero che il conducente devono dare la loro approvazione affinché il viaggio sia confermato, per garantire sicurezza e tranquillità a entrambe le parti. A questo punto il viaggio può cominciare. Al termine del viaggio, conducenti e passeggeri dovranno confermare sulla app la conclusione del viaggio.
Il servizio si rivolge a tutti gli automobilisti che ogni giorno si spostano su tutta l’area di Roma e del Lazio – per raggiungere la Capitale, spostarsi al suo interno, e ritorno, muoversi da una provincia all’altra o all’interno di una stessa città – desiderosi di condividere il passaggio e le spese di viaggio. Il 19 aprile debutta il Corridoio Ostiense (Ostia e Pomezia da e per Roma), ma il servizio è già operativo a regime in tutta la città e nel Lazio. Moovit Carpool è un servizio di condivisione di auto private che circolano all’interno delle aree urbane o mettono in collegamento le città con l’hinterland.
Nessun fine di lucro, soltanto una condivisione delle spese
La tariffa è determinata in base alla distanza chilometrica del viaggio ed è per lo più simile al prezzo del biglietto per effettuare la stessa tratta con i mezzi pubblici. I termini di servizio non consentono un utilizzo commerciale o a scopo di lucro della piattaforma. Moovit Carpool calcolerà l’addebito sulla carta di credito del singolo passeggero che ha partecipato al viaggio e lo ha confermato.
A fine mese il conducente si ritroverà gli accrediti direttamente sul suo conto corrente.
Ciascun singolo conducente non può offrire più di due viaggi al giorno (ipotizziamo in andata e al ritorno allo stesso gruppo di passeggeri, anche se questo non è un vincolo). Moovit Carpool non consente ai conducenti di guadagnare, ma soltanto di ottenere dai passeggeri un contributo alle spese certificato e assegnato in automatico dalla piattaforma Moovit Carpool. Il passaggio in auto diventa sicuro e solidale. La somma dei contributi dei tre passeggeri sarà sempre inferiore al costo complessivo. Fino al 31 maggio i passaggi sono pagati da Moovit e per tutto il 2017 non applicherà alcuna commissione al rimborso dovuto all’automobilista.
Il carpooling piace ai romani. Un sondaggio di Roma Tre
Per otto romani su dieci che lo hanno provato, il carpooling di Moovit è una reale opzione in più per differenziare la propria mobilità urbana. Lo rivela un’indagine realizzata a febbraio da Moovit app in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria dei trasporti (l’equipe è stata coordinata dal professore Stefano Carrese). Sono state 2.374 le interviste valide elaborate. Si dicono propensi ad un utilizzo più sistematico della piattaforma il 73% di coloro che hanno già provato il servizio, il 65% di coloro che non lo hanno provato ma lo conoscono, ma anche il 58% di chi non ne ha mai sentito parlare. Moovit Carpool è definibile come un real time carpooling che presenta importanti elementi innovativi tra cui una piena integrazione con il trasporto pubblico. Tra coloro che compiono i propri spostamenti sistematici all’interno dell’area metropolitana di Roma e che ha provato Moovit Carpool nella fase di sperimentazione, circa l’81% degli intervistati dichiara di vederlo come una potenziale alternativa di spostamento sistematico, valore che scende fino al 52% tra coloro che non hanno avuto occasione di conoscerlo (questo secondo dato è, se possibile, ancora più incoraggiante). In linea generale, la categoria dei pendolari si conferma come quella più propensa all’uso del servizio di carpooling con un valore complessivo del 64% del campione che si esprime in tal senso, a fronte del 61% riscontrato tra gli intervistati che compiono i loro spostamenti in ambito urbano ma che non sono per forza pendolari. Tra coloro che vedono in Moovit Carpool una possibile alternativa di mobilità urbana, il 67% ha dichiarato di utilizzare l’auto privata, mentre il 58% si serve abitualmente del trasporto pubblico. Indipendentemente dal grado di conoscenza del servizio, gli intervistati (utilizzatori abituali di auto privata) inseriscono in cima agli incentivi che li spingerebbero a fare carpooling con continuità il risparmio di denaro (56%) e la riduzione dell’inquinamento e del traffico (54%), mentre ottiene un riscontro di molto inferiore la prospettiva di stringere nuove amicizie (22%). Mentre tra gli utenti del trasporto pubblico, per quanto concerne le motivazioni incentivanti ad un utilizzo più continuativo del servizio di carpooling, il 60.8% ha inserito il risparmio di tempo, e il 39% la riduzione dello smog e del traffico. Tra coloro che hanno dichiarato di avere già utilizzato il servizio, solo il 12% si dice disponibile a farlo anche da conducente, mentre il 55% afferma che potenzialmente è interessato ad entrambe le posizioni. Dalla ricerca emerge anche come le classi anagrafiche a cui sono attribuibili la maggior parte degli spostamenti sistematici di breve e media percorrenza a scopo lavorativo e di studio rappresentano la componente più rilevante di domanda potenziale per il carpooling. Stesso trend si ripropone analizzando i valori medi di fiducia e comfort psicologico che gli utenti attribuiscono a questa particolare esperienza di condivisione dell’auto.
Dieci proposte anti-smog presentate da Legambiente a Bologna in un incontro con le Regioni dell’area padana, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Galletti
Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città; aumentare il verde urbano; promuovere una mobilità verso “emissioni zero”; dare priorità alla mobilità pubblica; disincentivare i diesel e i veicoli più inquinanti; applicare politiche di road pricing e ticket pricing; riqualificare gli edifici pubblici e privati; riscaldarsi senza inquinare; rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie, edifici; intervenire su industrie e aree portuali. Sono le 10 proposte anti-smog che l’associazione ambientalista Legambiente ha presentato oggi a Bologna alle Regioni dell’area padana riunite con il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per un incontro governativo sulla qualità dell’aria e le azioni unitarie da adottare nel bacino padano. Poco prima del tavolo tecnico, Legambiente, davanti al palazzo della Regione Emilia Romagna, ha organizzato anche un flash mob con i presidenti regionali di Legambiente Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, per ricordare la grave emergenza smog che soffoca ormai le città italiane con lo slogan «Ci siamo rotto i polmoni». Per l’associazione ambientalista non si può più perdere tempo ed è urgente definire politiche e metterle in pratica, mettendo a sistema quanto già è stato fatto di positivo.
«La qualità dell’aria nelle città italiane – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – deve diventare una priorità di governo, a scala locale, regionale e nazionale, altrimenti continueremo a condannare i cittadini italiani a respirare aria inquinata. Per questo oggi abbiamo presentato una ricetta completa di proposte e soluzioni per metterla in pratica, chiamando in causa prima di tutto i Comuni e le Regioni, e poi il governo, ciascuno per le sue competenze. Auspichiamo poi l’istituzione e il funzionamento di un coordinamento forte e permanente tra i diversi livelli di governo del territorio, autorità ambientali e sanitarie e i diversi soggetti interessati, per riuscire ad essere efficaci nell’azione. Occorre uscire dalla logica dell’emergenza e garantire un diverso modo di pianificare gli spazi nelle aree urbane, investimenti nella riqualificazione e nell’innovazione nell’edilizia e nel riscaldamento, sistemi di mobilità innovativi e investimenti sul verde urbano».
Le polveri sottili invadono le città
Anche il 2017 si è aperto nella morsa dello smog. La mappa dell’inquinamento è nero su bianco nel dossier di Legambiente «Mal’aria di città 2017 »: nei primi 25 giorni di gennaio sono ben 9 le città italiane che hanno registrato oltre 15 giorni di superamento del limite giornaliero previsto per il PM10. Cremona (centralina Fatebenefratelli) con 20 giornate (il 60% di quelle consentite per tutto il 2017), Torino (Rebaudengo) con 19 e Frosinone (Scalo) con 18 giornate, sono le tre situazioni peggiori, seguite da Treviso, Padova, Vicenza e Reggio Emilia con 15 giorni di sforamento (il 40% del totale). Dati che non promettono nulla di buono, e che fanno seguito ad un 2016 davvero nero per l’aria italiana: lo scorso anno ben 33 città italiane sono risultate fuorilegge con il livello di Pm10 alle stelle, prima fra tutte: Torino (con 89 superamenti), seguita da Frosinone (85), Milano e Venezia (entrambi 73). A livello regionale, le regioni a cavallo della pianura padana sono quelle che hanno registrato le maggiori criticità. Numeri preoccupanti se si pensa anche ai rilevanti impatti sulla salute: ogni anno, stando alle ultime stime, l’inquinamento dell’aria causa oltre 467 mila solo in Europa e i costi sanitari associati quantificabili sono tra 400 e 900 miliardi di euro all’anno sempre in Europa.
Città libere dallo smog: largo ai boschi urbani e alla mobilità sostenibile
La citta del futuro prossimo immaginata e proposta da Legambiente è un mix di misure innovative. Si parte col ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici e la creazione di «zone 30», in cui imporre il limite di velocità massimo di 30 km/h. Centri urbani completamente sicuri e rinnovati, in grado di tornare a respirare anche grazie alla creazione di nuovi spazi verdi e alla piantumazione di nuovi alberi in città, nelle vie del centro e delle periferie, ma anche sugli edifici e sui tetti perché le alberate svolgono un’altra funzione importante: riparano gli edifici dal calore e dal freddo con un risparmio stimato del 10% dell’energia necessaria per regolare la temperatura di un edificio e quindi di emissioni. (Fonte Trees for cities). Un successo quello dei boschi urbani dimostrato anche dai tanti progetti di architettura che stanno prendendo piedi, tra questi anche quello del bosco sociale di Ferrara.
La città del futuro si basa anche su una rete ciclabile che attraversa nelle diverse direttrici i centri urbani e sul potenziamento del trasporto pubblico (1000 treni pendolari, metropolitane, tram e 10 mila bus elettrici o a bio-metano) con strade dedicate e corsie preferenziali. Un intervento a basso costo per le amministrazioni comunali e velocemente realizzabile. Spostarsi in bici, o semplicemente camminare, nella città di domani sarà più semplice, piacevole e sicuro. Sempre in tema di spostamenti, Legambiente mette al centro del restyling urbano anche una mobilità a emissioni (quasi) zero ricorrendo alla trazione elettrica e-bike, moto, auto e bus. La mobilità di prossimità, la micromobilità (ciclabile ed elettrica) deve connettere tutti alle stazioni e alle fermate dei mezzi pubblici. Per far questo lo Stato deve cessare tutte le agevolazioni e gli incentivi (vedi autotrasporto) alle vecchie tecnologie “fossili” e concentrare politiche, incentivi e agevolazioni esclusivamente sulle tecnologie a zero emissioni.
Stop al diesel
Meno veicoli inquinanti, a partire da quelli diesel. Per arrivare a ciò, è fondamentale fissare standard ambientali sempre più alti per l’utilizzo dei veicoli privati circolanti nelle città, crescenti negli anni, con limiti nei periodi di picco in modo da avere un quadro chiaro delle prestazioni che si vogliono raggiungere nel parco circolante e stimolare l’innovazione e gli investimenti delle imprese. Limitazioni analoghe devono essere previste anche per i veicoli e i macchinari utilizzati nei cantieri all’interno delle aree urbane e ai veicoli commerciali destinati al trasporto e alla movimentazione delle merci in città. In questo periodo di transizione, per limitare l’ingresso nei centri abitati di veicoli inquinanti e per favorire la mobilità dolce e l’uso di veicoli più efficienti e a zero emissioni, per Legambiente è fondamentale istituire zone a pedaggio urbano (sul modello dell’AreaC milanese) e implementare una differente politica tariffaria sulla sosta. I ricavi ottenuti devono essere interamente vincolati all’efficientamento del trasporto pubblico locale e di forme sostenibili di mobilità.
Riqualificare gli edifici
Parlare di città liberare dallo smog significa anche parlare di riqualificazione degli edifici pubblici e privati, per ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti e rendere gli edifici più sicuri dal rischio sismico e idrogeologico con l’obiettivo di riqualificare in 30 anni tutti gli edifici pubblici e privati, ovvero il 3% all’anno. Per fare questo si stimano oltre 400 mila interventi all’anno tra ristrutturazioni radicali e ricostruzioni. È poi fondamentale intervenire sulle altre fonti di inquinamento, il settore industriale e quello energetico. Per Legambiente occorre dare priorità a strumenti come l’Aia e applicare le migliori tecnologie per ridurre le emissioni delle industrie; prevedere programmi di innovazione e riconversione rispetto alle tecnologie e alle lavorazioni maggiormente inquinanti; dotarsi di sistemi di monitoraggio in continuo da installare sui camini e sulle fonti emissive, in modo da avere costantemente un quadro sulle concentrazioni delle sostanze inquinanti che vengono emesse in atmosfera e, nel caso, prendere gli adeguati provvedimenti per la qualità dell’aria e la tutela delle persone. Mentre sul fronte delle attività portuali, l’associazione ambientalista tra le varie misure anti-smog, invita a rendere operativi i piani energetici e ambientali (Pea) e a introdurre misure incentivanti per il rinnovo delle flotte.
Il servizio dell’auto senza guidatore sarà disponibile in diverse città all’inizio del prossimo decennio e sarà una rivoluzione. Un articolo di Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia.
All’inizio del prossimo decennio il servizio dell’auto senza guidatore sarà disponibile in diverse città. Una innovazione che potrebbe coinvolgere anche l’autotrasporto di merci. Ecco quali potrebbero essere gli effetti economici, sul traffico e sull’inquinamento. Ma anche quelli sull’occupazione.
Si parla sempre più sui media dell’auto senza guidatore. Le ultime notizie riguardano le due sperimentazioni di taxi a guida automatica, partite in parallelo a Singapore e a Pittsburgh.
Certo, si tratta di test con un’autista presente per ogni evenienza, ma l’accelerazione in atto fa prevedere che, all’inizio del prossimo decennio, questo servizio sarà disponibile in alcune città.
E fra un paio di decenni questa soluzione sarà molto diffusa, provocando impatti di enorme portata. Verranno infatti messi in discussione molti mondi, dall’industria dei trasporti ai colossi petroliferi, dai camionisti ai taxisti. Anche le città cambieranno.
Ma cos’ha di particolarmente eversivo questa tecnologia rispetto a molte altre che hanno cambiato le nostre abitudini?
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