Nel 2015 scoperte 18 truffe, cinque nel 2016. A Madonnella è caccia alla tipografia clandestina.

Anche il 2016 si è aperto a Bari all’insegna della truffa: dall’inizio dell’anno sono stati infatti scoperti dagli addetti alla sosta dell’Amtab cinque pass falsi per accedere alla Zsr (Zona a Sosta Regolamentata) e sono stati denunciati 23 automobilisti. I contrassegni rilevati erano così perfetti da presentare persino il logo antifalsificazione, inserito dall’Amtab proprio per garantire l’autenticità del documento.

A supporto degli ausiliari del traffico e dei vigili urbani, ormai incapaci di distinguere i pass veri da quelli falsi, è giunta la tecnologia: da qualche giorno, infatti, sugli smartphone aziendali è comparsa un’applicazione che permette di controllare il numero di targa, e di stabilire un collegamento in tempo reale con il database degli uffici di via Fornari, per verificare che il contrassegno sia autentico.

L’installazione dell’App è stata necessaria in quanto dal primo giugno partirà l’estensione della Zsr nel rione Libertà, con il rilascio di almeno 1.400 nuovi contrassegni, per un totale di 13 mila pass considerando quelli in circolazione dal prossimo mese, quando le strisce blu arriveranno nella zona compresa tra lungomare Vittorio Veneto, via Ravanas, corso Italia, via Trevisani, via Martiri d’Otranto e via Crisanzio.

Da mesi la polizia municipale è sulle tracce dei falsari. Il fatto che il maggior numero dei sequestri degli ultimi anni si sia concentrato nel quartiere Madonnella, fa pensare che sia proprio questo il luogo in cui si nasconda la centrale principale dello smarcio.

Per un pass falso realizzato ad arte si può pagare fino a cinquecento euro; ma, come spiega il vicecomandante della polizia municipale Michele Palumbo, è possibile trovarne anche a trenta euro e a comprarli sono generalmente persone che sostano ogni giorno nelle zone a strisce blu ma non hanno diritto al parcheggio gratis.

Chi falsifica e chi ne usufruisce, incassa il sequestro e la denuncia. Amtab si sta comunque attivando anche per procedere per vie legali contestando la truffa per mezzo dell’articolo 640 del Codice Penale: reclusione fino a cinque anni per i falsari se il reato è commesso ai danni di ente pubblico; richiesta di risarcimento civile, anche fino a 8 mila euro, per gli automobilisti che espongono il pass contraffatto, e questo anche se l’articolo 489 che disciplina l’uso di atto falso sia stato da gennaio delegittimato.

(Photo Credit: Borderline24.com)