La presentazione di Maria Rosa Vittadini durante il “laboratorio di mobilità”, tenuto a Rimini il 19 aprile.

All’evento “Stati Generali della Cultura Urbana. Laboratorio Mobilità”, tenuto a Rimini il 19 aprile, era presente anche Maria Rosa Vittadini, docente di tecniche di analisi urbane e territoriali presso la Facoltà di Architettura, Dipartimento di Pianificazione del Territorio dell’Università di Venezia.

La Vittadini ha partecipato all’incontro parlando di politiche urbane per una nuova mobilità e di infrastrutture verdi per una città sempre più resiliente e sostenibile.

Sul settore mobilità, ha esordito la docente, bisogna non soltanto migliorare l’assetto attuale del trasporto urbano, ma portare avanti politiche urbane mirate all’abbattimento delle emissioni che garantiscano anche una revisione di tutti quegli aspetti insiti nell’ambito della mobilità sostenibile, dalla resilienza al cambiamento climatico, alla questione energetica, al cambiamento della struttura sociale.

L’introduzione dei PUMS (Piani Strategici per la Mobilità Sostenibile) è, in tal senso, una strategia vincente  per sviluppare un nuovo modo di pensare, pianificare e gestire la mobilità: per il benessere fisico e sociale dei cittadini; per raggiungere gli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni di CO2 e di adattamento al cambiamento climatico.

Per città resilienti e sostenibili è necessario puntare su almeno tre componenti: la qualità, intesa come gamma di beni e servizi offerti dall’ambiente urbano per il benessere e l’equità sociale; i flussi di materia, energia e informazione che alimentano il sistema urbano; l’assetto strutturale della rete urbana. A tali componenti vanno però aggiunte anche due condizioni: che il consumo di risorse complessivo sia minimizzato, si fondi su risorse rinnovabili e si mantenga al di sotto del tasso di rinnovabilità; che il metabolismo urbano trasformi materie prime ed energia in ambiente costruito, funzionamento e riciclo dei rifiuti in un processo circolare tale da mantenere inalterate le prestazioni dei servizi ecosistemici.

Il cambiamento climatico, ha sottolineato la Vittadini, ha impatti specifici e gravi sulle città e le tradizionali infrastrutture specializzate (grey) non sono più sufficienti; per città resilienti, occorre fare della Green Infrastructure una priorità strategica per l’Europa e integrare saggiamente grey e green.

La Green Infrastructure non è altro che  una rete di aree naturali e seminaturali presente in contesti rurali e urbani, pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali e progettata in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici sulla terraferma e nelle aree marine.

La rete verde può essere fatta di molti elementi: strade alberate, aiuole, siepi, tetti e pareti verdi, piccoli parchi, giardini privati, piazze, percorsi pedonali e ciclabili, stagni e corsi d’acqua, piccoli boschi, campi sportivi, aree non utilizzate e abbandonate, ecc. Un caso esemplare di green street è quella di Portland (e di molte altre città degli Stati Uniti)

Un altro aspetto focalizzato dalla Vittadini è quello relativo al problema delle piogge e dell’impermeabilizzazione del suolo. Per una risoluzione efficace di tale criticità è necessario un raddoppiamento delle reti di collettamento e la progettazione di vasche di laminazione e giardini della pioggia per controllare i volumi di pioggia, rallentarne il convogliamento e facilitarne la depurazione.

Per città più vivibili, resilienti e sostenibili, resta però fondamentale anche il coinvolgimento dei cittadini nella gestione responsabile dei beni comuni. Rilevante in tal senso è NYC Change by us, una piattaforma per incentivare i cittadini a elaborare e realizzare progetti collettivi. Il Programma (CWSP) aiuta invece i cittadini a migliorare la salute del bacino idrico, offrendo piccoli fondi per progetti, assistenza nella programmazione e nella gestione degli interventi.

La Presentazione (pdf) di Maria Rosa Vittadini.

(Photo Credit: Cleanwaternashville.org)