L’Italia è ancora tra i Paesi agli ultimi posti in fatto di forme di trasporto sostenibili.

Stabilire un modello di mobilità sostenibile incentrato sul potenziamento del trasporto pubblico e sul passaggio a veicoli privati più green: questa la sfida di sempre più Paesi europei nella lotta ai cambiamenti climatici.

Tale aspetto, trattato nel corso della Settimana europea della Mobilità sostenibile insieme alla necessità di migliorie nel settore dell’intermobilità e nel campo del congestionamento del traffico nei centri urbani,sta spingendo molte aziende automobilistiche (Tesla, Bmw, Nissan e Citroën) a pensare a soluzioni innovative ed economicamente accessibili nel campo della mobilità verde, sviluppando motori elettrici o ibridi che sfruttino carburanti ecologici.

Nel quadro appena presentato, l’Italia figura ancora tra i Paesi agli ultimi posti in fatto di nuove tecnologie sulla mobilità sostenibile: car sharing, parco veicoli e auto elettrica sono ancora delle “novità” per molti cittadini italiani e non è una situazione incoraggiante se pensiamo che paesi come la Norvegia o la Germania stanno puntando ad ambiziosi programmi di finanziamenti per incentivare ulteriormente una cultura, quella della mobilità elettrica, già ben nota e sostenuta dalla popolazione.